sabato 23 novembre 2013

Il velluto

Il paese in cui sono cresciuta ruotava intorno ad una grande fabbrica tessile, specializzata nella realizzazione di filati di cotone.
Ogni famiglia traeva il proprio sostegno economico in quell'attività, chi lavorando ai telai, chi negli uffici, chi nel settore delle vendite. Era stata anche costituita una cooperativa locale che tra varie iniziative si occupava  dello spaccio dei cosiddetti "scampoli", pezzi di tessuto di lunghezza variabile che venivano venduti a peso anziché a metratura, a prezzi davvero molto vantaggiosi. Spesso gli scampoli venivano consegnati in pacchi ben organizzati, direttamente ai dipendenti, con il salario o lo stipendio, una specie di benefit ante litteram: c'erano tagli per confezionare camicie, telerie per la casa e a volte anche tagli di velluto.
Con il velluto "a coste" si confezionavano pantaloni e capi sportivi in genere, mentre con quello liscio si cucivano abiti eleganti, specialmente per le bambine.
Che bellezza quegli abitini morbidi e lisci da accarezzare ! I colori più usati era il blu, il rosso, il marrone, vivacizzati da collettini bianchi di pizzo o piquet.












Difficile reperire immagini originali dell'epoca: per quanto si prestasse la massima attenzione nel portarli, con l'andare del tempo il tessuto tendeva a sciuparsi nei punti di maggior attrito, come le maniche; un po' per questo motivo, un po' perché la moda si orientava sempre più verso l'uso di tessuti più pratici, gli abitini di velluto sparirono.

Ma il velluto non era stato inventato solo per il mio piccolo mondo di bambina; aveva infatti un "fratello" decisamente più nobile, perché fatto con la seta, protagonista nell'arredamento di antiche e lussuose dimore.



Per molto tempo si è creduto che la nascita del velluto di seta fosse appannaggio esclusivo dell'antica China , ma ricerche più recenti hanno dimostrato che la particolare tecnica di realizzazione di questo tessuto che rende la sua superficie "pelosa" è  nata intorno al XII-XIII secolo e che si sviluppò, sia pure con modalità diverse, in Cina , in Persia e in Italia, in particolare nelle città di Lucca, Venezia, Genova, Firenze e Milano.


1470 Firenze - velluto "a griccia"

Il velluto delle origini, che richiedeva l'impiego di una grande quantità di seta, non aveva una grande diffusione ma per la sua preziosità era destinato a diventare simbolo di ricchezza e potere.

Nel Cinquecento il velluto operato, tagliato o riccio, viene usato nelle occasioni importanti come tessuto per l'abbigliamento ma anche per rivestire divani, poltrone, perfino pareti per rendere sontuose le sale di ricevimento.

In Italia furono elaborati disegni e costruzioni tecniche che esaltavano i valori tattili e cromatici del velluto di seta, oltre alla morbidezza dovuta allo spessore del pelo tagliato.
Le vesti del Cinquecento, così come si evince dai disegni realizzati fino al XVIII secolo, presentavano dei velluti molto variegati, realizzati con tessuti uniti fra loro o ricamati.
Questa caratteristica donava profondità e variabilità al colore; inoltre il velluto veniva spesso abbellito con lamine d'oro e d'argento.






Con il progressivo raffinarsi della tecnica di produzione  e la varietà dei disegni, prevale la destinazione all'abbigliamento soprattutto per le donne e i loro bambini. Ci troviamo ovviamente tra le classi più abbienti, tra nobili e ricca borghesia.
In molte raffigurazioni artistiche opera di illustri maestri, e in particolare nei grandi ritratti, si incontrano personaggi più o meno famosi che indossano splendidi e raffinati costumi confezionati con il velluto.



Ritratto di nobildonna di Genova con il figlio - A.Van Dyck 
Da notare l'abito indossato dal bambino.




Da notare il panciotto di seta indossato dal gentiluomo ritratto da Reynolds, il cui dettaglio è evidenziato in basso.





Molto delicato il disegno ideato pel l'abito di questa giovane donna.

Diverso era invece il tessuto realizzato nelle Fiandre e nel nord della Francia , dove a causa degli inverni molto rigidi, il velluto veniva realizzato tessendone la trama con la lana. Aveva quindi una consistenza più robusta e con fondo di canapa, veniva utilizzato anche per rivestire mobili.





Da quando, con l'arrivo del cotone, la seta è stata soppiantata da questo filato più economico nella sua lavorazione, il velluto ha perso parte della sua raffinatezza e preziosità e il suo impiego non rappresenta più uno status symbol.
La sua diffusione nell'abbigliamento moderno non è certo dovuta all'originalità delle trame e dei disegni, ma piuttosto alla sua morbidezza e alla sua capacità di esprimere comunque eleganza o, grazie anche alle moderne tecniche di lavorazione, praticità nelle diverse occasioni.
 

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