mercoledì 27 novembre 2013

Quattro passi tra le bordure di Arley Hall

Ogni volta che vedo i borders nelle riviste di giardinaggio ne resto incantata, perché sembrano davvero un'opera di magia. Comporre un mazzo di fiori recisi, cercando di accostare forme e colori in modo armonico, non è impresa semplice ma comunque non impossibile se si dispone di un'ampia scelta di materia prima, ma progettare le bordure che caratterizzano i giardini inglesi è tutt'altra cosa e richiede conoscenza, esperienza e coraggio.
 
D'altra parte si sa che fin dal 1600 si scrivevano libri interi sull'argomento da parte di botanici e giardinieri paesaggisti inglesi che davano istruzioni ben precise circa  le caratteristiche delle piante da mettere a dimora, indicandone non solo il nome ma anche dimensione, colore, disposizione ecc. Oggi si può anche dare più spazio alla fantasia, ma certamente non si può improvvisare, perché lo scopo finale è quello di creare cuscini compatti accostando tra loro piante caratterizzate da vigore vegetativo il più simile possibile, dove non solo conta l'armonia dei colori dei fiori, ma anche gli accostamenti delle mille sfumature di verde del fogliame.
 
Il giardino di Arley Hall nel Chelshire vanta una tradizione di oltre 150 anni in tema di bordure, per questo vi suggerisco di venire con me oggi a fare quattro passi nella tenuta per ammirarle.
 

Arley Hall è una dimora costruita nella prima metà dell'800, circondata da una giardino di 12 acri, uno dei più belli d'Inghilterra.
Le caratteristiche che lo rendono famoso sono un superbo viale di olmi e la doppia bordura di erbacee piantate nel 1846.


























 
 
 












I costi per il mantenimento di queste dimore e dei relativi parchi sono molto elevati, perciò dal 1960 i proprietari, baronetti di non so che grado, hanno deciso di aprire la  proprietà al pubblico, come del resto fanno in altri luoghi, rendendo possibile accedere  con visite guidate non solo ai giardini , ma anche a parte della residenza.


 

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