martedì 3 marzo 2015

Open

Andre Agassi è stato, subito dopo Gerulaitis, l'idolo tennistico di mio figlio. Da piccolissimo passava ore a guardarsi le partite del biondo ricciolone, ma poi, da quando ha incominciato a giocare anche lui, la stella da ammirare è diventata Andre:





Andre, ancora ragazzo, anticonformista, con un abbigliamento stravagante e una capigliatura eccentrica, come poteva non catalizzare l'interesse dei ragazzini? Era uno di loro, non era già un campione affermato.
 Andre che, si diceva, usciva da una stupenda scuola tennistica, quella di Nick Bollettieri, dove si formavano i campioni di domani, era il paragone a cui mirare.
Anche a noi genitori piaceva quel ragazzo, che ringiovaniva un po' il mondo del tennis, allora un po' imbalsamato e formalista. Piaceva meno ai maestri di tennis, che lo ritenevano un ribelle. 
 Pensavamo sarebbe stata una fortuna poter mandare i nostri ragazzi a quella scuola americana, così all'avanguardia.....e meno male che non abbiamo potuto! Sì, perchè Andre Agassi ha scritto la propria autobiografia e ha rivelato cose che parlano di una realtà molto meno bella.




Il libro, risvolto di copertina:

Se colpisci 2500 palle al giorno, cioè un milione di palle l'anno, non potrai che diventare il numero uno. Questo è quello che il padre-padrone di Agassi ripeteva ad Andre bambino, costringendolo ad allenamenti disumani nel cortile di casa, contro una sorta di macchinario sputapalle di sua invenzione. Un padre dispotico e ossessivo che con i suoi metodi brutali diede l'avvio a una delle carriere sportive più sfolgoranti e controverse di tutti i tempi. Perché Andre Agassi con i suoi capelli ossigenati e l'orecchino, ha sconvolto l'austero mondo del tennis. Dei suoi 21 anni di carriera, dei suoi matrimoni da rotocalco e di molto altro, Andre Agassi racconta in questo libro. Mettendo in luce, con sorprendente franchezza e onestà, un lato umano del tutto inedito. 

Un libro piacevolissimo e rivelatore, che racconta il percorso di un ragazzino timido ed infelice che passava per anticonformista e ribelle, mentre non lo era affatto,




fino a diventare un uomo sicuro di sè e, finalmente, padrone della propria vita




in grado, quindi, di essere un  padre migliore di quanto non lo sia stato il suo ed in grado di diventare un padre per tutti i ragazzini sfortunati che frequentano la sua scuola modello creata per beneficenza.

Agassi non è uno scrittore e si è avvalso della collaborazione del premio pulitzer Moeringer, ma sono convinta che questo fatto sia secondario al successo del libro. E' la storia di quest'uomo che affascina, che ti fa tifare per lui e ti rende soddisfatta di sapere che alla fine ha trovato la sua strada e la sua serenità, accanto ad una donna che probabilmente ha sofferto da bambina le stesse cose che ha sofferto lui.
Questo libro piace perchè è un libro sincero, dove non si vuole celebrare un campione, ma si vuole parlare di un uomo e raccontare la verità di quello che c'è dietro la facciata di una vita che sembra glamour.

 Andre dice:

 " Io odio il tennis, l' ho sempre odiato con tutto il cuore. Eppure ho continuato a palleggiare ogni mattina e ogni pomeriggio della mia carriera perchè non avevo scelta, non sapevo fare altro ".

E chi se lo aspettava?
 Chi pensava che dietro l' icona da ribelle che tutti vedevamo ci fosse tanta fragilità?
Cosa ho imparato da questa autobiografia? Forse niente di nuovo, ma mi è stato riconfermato ancora una volta che non bisogna MAI giudicare dalle apparenze, perchè quello che si vede è una facciata e per saper che cosa ci sta dietro, bisogna conoscere a fondo.
Agassi sembrava un ribelle spaccamondo e invece cercava solo l'amore di una famiglia. Sono felice per lui che l'abbia trovato perchè
Andre Agassi mi piaceva come tennista, oggi, dopo aver letto il suo libro, mi piace come uomo!


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