venerdì 14 agosto 2015

Dietro lo schermo

Un paio di giorni fa Dindi ha pubblicato un post sul film, un po' datato, "Easy Virtue", fantasiosamente proposto nella versione italiana con il titolo "Un matrimonio all'inglese".
Anch'io ho visto il film e condivido le osservazioni che Dindi ha fatto sulla pellicola, tuttavia la mia curiosità mi ha spinto a guardare al di là di quello che lo schermo ci mostrava, al di là della vicenda narrata e dei suoi protagonisti chiaramente frutto della fantasia. 
La magia del cinema è davvero eccezionale : nonostante si sia perfettamente consapevoli che ciò che vediamo è il prodotto di una straordinaria alchimia, tendiamo inevitabilmente a immedesimarci nei personaggi, nei rapporti e nei sentimenti che li legano, perfino nella loro relazione con le cose.

Nel film in questione ad esempio, le vicende narrate si svolgono nell'ambito di una grande residenza di campagna che non fa solo da sfondo alla storia, ma che è parte essenziale della vita dei protagonisti. Sorprende quasi scoprire che quella "casa" non solo ovviamente non appartiene a quella famiglia (che nella realtà non esiste)  ma non è nemmeno sempre la stessa tenuta che ci viene mostrata nel film.

Leggo infatti in un'intervista fatta al responsabile delle locations  che le riprese sono state girate in tre tenute diverse che agli occhi dello spettatore appaiono come una sola.
Ottima occasione dunque per fare una passeggiata nella campagna inglese alla scoperta di qualche dimora non ancora visitata.







 

La location più importante, quella cioè che compare nella maggior parte del film è Flintham Hall e si trova nel Nottinghamshire.

L'edificio, originariamente costruito in stile giacobino, fu ampiamente ristrutturato nel XIX secolo. La caratteristica che lo contraddintingue è l'enorme serra comunicante con lo  stesso, anzichè essere collocata separatamente nel parco.






La scelta  fu fatta proprio perchè, in sintonia con la sceneggiatura, questa dimora rappresentava quell'idea di grandeur ormai in declino che continua però ad essere profondamente amata dalla famiglia che ci vive.

 






La serra è unica nel suo genere e riproduce in scala il London Chrystal Palace che oggi non esiste più. Vi si accede direttamente dal soggiorno 365 giorni all'anno. Il soggiorno stesso ha una doppia altezza e nella parte superiore ha una galleria adibita a biblioteca che corre lungo le pareti e che permette di affacciarsi dall'alto sulla serra attraverso un balconcino, stile Giulietta.







 Alcune scene d'interni sono state girate in questa dimora, ma a causa dei costi elevati a carico della produzione, si preferì traslocare la troupe in una location più vicina a Londra, a Englefield House nel Berkshire.


Englefield è un'antica dimora già nota in epoca medievale. La storia della famiglia si intrecciò con alterne vicende con quella dei Tudor, spesso con tragici risvolti.
Passata a lungo di mano in mano, fu acquistata nel 1635 da John Paulet, V marchese di Winchester, per la moglie  Honora de Burgh.
Attraverso la linea di discendenza femminile la tenuta passò alla famiglia Benyon che la possiede tuttora.





 


































 




Wimpole Hall, utilizzata nel film per riprendere le scene di una battuta di caccia alla volpe, si trova nel Cambridgeshire e secondo me è la più bella delle tre.






La sua storia è davvero curiosa. Appartenuta per più di 250 anni alla famiglia Chicheley, l'ultimo discendente, il politico Thomas Chicheley, dopo averla completamente restaurata nel 1650,  fu costretto a venderla per motivi economici a Sir John Cutler. Da quel momento e per più di 200 anni la dimora passò a proprietari diversi, finchè non fu acquistata nel 1938 dal capt. George Bambridge e da sua moglie Elsie, figlia di Rudyard Kipling.
I due usarono l'eredità lasciata alla figlia dal noto scrittore, nonchè le royalties sui suoi libri, per rimettere in sesto la tenuta.
Quando morì nel 1976 Elsie la lasciò in eredità al National Trust.






































 
 
 
 



2 commenti:

  1. delle case me ne frego, ma certi angoli di giardino sono paradisiaci!

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  2. delle case me ne frego, ma certi angoli di giardino sono paradisiaci!

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