domenica 1 maggio 2016

Blu e zaffiri




Il mio guardaroba è quasi del tutto monocolore: blù! Se con i pantaloni mi sbizzarrisco scegliendo altri colori, per la parte superiore il blù la fa da padrone perchè mi dona e perchè mi ci sento a mio agio. 






E infatti:
Simbolo di armonia ed equilibrio, nonché di calma, il colore Blu ha la facoltà di rilassare portando equilibrio nella sfera emotiva. Trasmette, inoltre, una certa sensibilità portando l’individuo ad essere più vulnerabile ad eventuali “attacchi” esterni. Il colore Blu ha la capacità di normalizzare la frequenza del battito cardiaco e la pressione tendendo così a rilassare il corpo e ad allontanare il senso di ansia.




 Il blu è un colore spirituale, in una forma assai specifica e diversa dal rosso: mentre quest'ultimo può rappresentare la scintilla divina, il manifestarsi dello spirito nella materia, il blu esprime l'innato bisogno di ascensione, lo slancio dell'uomo verso l'eternità, le continue tensioni della coscienza verso contenuti e dimensioni sovrapersonali.







Per gli antichi greci e per i romani il blu non era un colore apprezzato: era il colore degli occhi dei barbari, e quindi non era un colore nobile.

Cyanos, il blu greco, è il colore della sofferenza: "cianotico" è una persona che fatica a respirare, sofferente. Tuttavia esisteva il Caeruleus, il latino azzurro, derivato da "caelum", cielo.
Col Cristianesimo le cose cambiano, poiché il blu è il colore della vergine Maria. Cosicché verrà ad esser considerato come colore che dà serenità e invita alla calma, simboleggiando l'evasione e la pace.





Per i Maya il blu non si distingue dal verde e dal punto di vista linguistico esiste una sola parola per definirli.
Nella loro mistica il blu-verde è il colore del centro dell'universo.
In sanscrito la parola nila significa sia nero che blu.
Shiva ha la gola colorata di blu, segno del veleno che ha ingoiato ma che non l'ha ucciso; a Krishna invece è attribuito un blu tendente al grigio, come le nuvole di un uragano.
Nell'Antico Egitto il blu era opposto al rosso ed era considerato il colore dell'introspezione e dell'infinito, era anche la tinta della pelle del dio dell'aria Amon.






In Oriente era considerato positivo e protettore contro il malocchio; gli occhi blu, inoltre, si ritenevano segno di poteri magici.
In inglese blue significa triste e "Blu" è termine utilizzato per definire la musica blues. "Avere i blues" è una condizione melanconica, che si può affiancare al portoghese saudade. Il blues è parola che ha caratterizzato e caratterizza lo status e la cultura delle popolazioni nere americane.

Il sangue reale è detto "blu" per un motivo curioso: prima che l'abbronzatura diventasse un simbolo di bellezza e benessere, essa era il colore di chi lavorava la terra, mentre i nobili erano pallidi, e il pallore era ricercato proprio per il suo significato di grazia e splendore. Su di una pelle livida spiccano le vene superficiali, che appaiono blu: da qui l'equazione "sangue blu = sangue nobile".









































E anche il mio anello di fidanzamento era blù. Anzi dovrei dire i miei anelli perchè dopo che il primo mi è stato rubato la prima volta che il nostro appartamento è stato svaligiato, ne ho ricevuto un altro, uguale e che, purtroppo, ha fatto la stessa fine, la seconda volta che siamo stati derubati.

  • Il nome Zaffiro deriva dal latino “sappheiros”, che significa blu. Alcuni lo fanno derivare dall’ebraico “sappir” (pietra preziosa) o dal sanscrito “sanipriya”. Usato per descrivere una pietra preziosa scura, “sanipriya” significa “sacra a Saturno” e questa etimologia sarebbe accreditata dal fatto che, nelle credenze astrologiche indiane, lo Zaffiro è considerato la gemma di Saturno. In passato, “sappheiros” faceva di solito riferimento al Lapislazzulo piuttosto che al Corindone Blu, mentre nell’antica Grecia il moderno Zaffiro veniva probabilmente designato come “hyakinthos”.


Lo zaffiro, in tutte le sue sfumature celesti, è una pietra di saggezza, regalità, profezia e favore divino. Usato spesso come talismano, il cristallo è stato sempre scelto per preservare la purezza, per scoprire frodi e tradimenti, per proteggere chi lo indossa. Ed è tuttora una pietra nobile di apprendimento, acutezza mentale, attivazione psichica e ricerca spirituale.
Un simbolo di castità e di modestia, che porta la grazia divina, la felicità e la pace.





In astrologia, lo zaffiro è associato al mese di settembre come un simbolo di chiarezza e di pensiero, ed al segno del Toro, simbolo della grazia divina.
 Lo zaffiro è considerata la più "spirituale" di tutte le pietre blu e il suo significato è la beatitudine celeste. Non a caso, secondo la Bibbia, il trono celeste è lo zaffiro.



I Greci lo associavano con il dio Apollo e lo indossavano quando andavano a consultare l’oracolo per ampliare la percezione ed espandere la consapevolezza psichica.
I Persiani lo chiamavano lazvard, ossia “che ha il colore del cielo sereno”, e credevano che la terra fosse appoggiata su un enorme zaffiro il cui riflesso blu dava il colore al cielo, perciò è anche chiamato l’occhio del cielo.





Nel Medioevo, lo zaffiro era chiamato "pietra del vescovo" perché, secondo la leggenda, era un simbolo dei valori spirituali più elevati degli uomini. Inoltre, lo zaffiro è stato considerato una pietra della saggezza, della potenza e della lealtà,  rafforza i diritti della ragione, e raffredda la  passione. Si credeva inoltre che lo zaffiro aiutasse a prevenire le controversie e desse al suo possessore la vita eterna.

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