sabato 10 settembre 2016

Altri tipi di perle


Le perle scaramazze

Da http://blog.genisi.com/storia/le-perle-scaramazze/


Uniche e speciali: le perle scaramazze (o barocche) sono perle coltivate dalla forma irregolare. Sono mediamente meno costose rispetto alle perle di forma rotonda, salvo qualche eccezione, come ad esempio le barocche australiane, varietà molto ricercata. Le perle scaramazze sono apprezzate nella creazione di gioielli unici e dal taglio particolarmente creativo, destinati ad un pubblico di conoscitori e collezionisti che ne apprezza l’imperfezione e l’originalità. Se da un lato sono le più comuni tra quelle di coltura, non per questo si tratta di perle di seconda scelta. La loro bellezza sta nell’unicità: ciascuna perla assume una forma peculiare, e i gioiellieri più esperti la sanno valorizzare trasformando ciascuna perla in oggetti dalle fogge sorprendenti. Anche il colore assume diverse tonalità difficilmente riscontrabili in una gemma perfettamente sferica.
Chi ama le perle barocche dimostra di avere personalità e carattere e di amare la natura nelle sue forme più selvagge.
Le perle scaramazze hanno difficilmente forma sferica, (più comune trovarle di forma ovoidale) e dimensioni mediamente maggiori rispetto alle altre perle. Questo significa che possono essere indossate come gemme uniche su accessori o gioielli, senza per questo dover costare una fortuna.





Nel XVI secolo, periodo in cui le perle scaramazze venivano scartate in favore di quelle a forma sferica e perfetta, si verificò un’eccedenza di queste gemme, tanto che i mercanti cercarono di reintrodurle nel mercato. Il fascino per queste perle di diffuse dapprima nei paesi fiamminghi per poi propagarsi nel resto d’Europa. Di questo florido periodo per le perle scaramazze molto è andato perduto ma ancora oggi sono rimasti mirabili esempi di gioielleria come questo meraviglioso pendente di manifattura fiamminga risalente al XVI secolo, ora conservato nella collezione di Christie’s a Ginevra…



o come questo sorprendente oggetto di manifattura anch’esso risalente a quell’epoca e conservato oggi al Victoria and Albert Museum-Londra.





Dal XVI al XVII secolo, le scaramazze, oltre ad essere largamente utilizzate in gioielleria, diventano veri e propri oggetti da collezionismo.

Nel XIX e XX secolo era diffusa consuetudine per gli uomini indossare fermacravatte con perle barocche. Tornano in auge per un breve periodo nel XX secolo grazie all’Art Nouveau ma in seguito, con l’avvento delle perle di coltura, il gusto muta nuovamente, e le più ricercate tornano ad essere le perle di forma perfettamente sferica.

Negli anni settanta e ottanta, decenni in cui i prezzi delle perle crescono notevolmente, le perle scaramazze tornano in voga per via della loro accessibilità.

Ancora oggi le perle barocche sono apprezzate per il loro carattere originale e spontaneo, espressione di una natura più autentica e genuina.

Gioiellieri di fama internazionale continuano a trarre ispirazione dalle forme di queste perle per dare vita ad oggetti raffiguranti frutti o animali fantastici. Come ad esempio questo gioiello appartenente alla collezione “Animalier Collection” di Giammaria Buccellati





Le Perle Keshi

Piccole perle coltivate frutto di incidenti durante la coltivazione.

Le perle Keshi sono concrezioni calcaree prive di nucleo , formatesi nei tessuti molli dell’ostrica in seguito a un incidente in fase di coltivazione. Esse nascono quando il mollusco rigetta il nucleo impiantato, oppure quando l’epitelio si frammenta generando sacche perlifere secondarie. La produzione delle perle Keshi può essere innescata anche da un minuscolo corpo estraneo penetrato casualmente nel mollusco (in genere un granello di sabbia, un frammento di conchiglia o un parassita). Le Keshi sono prodotte da svariate specie di molluschi, sia d’acqua dolce , sia d’acqua salata. Il termine “keshi” in giapponese significa “semi di papavero” e sottolinea le dimensioni minute di queste gemme. Le perle Keshi sono disponibili in un’ampia gamma di colori tenui e forme fantasiose e tendono ad avere un’ottima lucentezza, a causa della solidità della perlagione. Anche se sono costituite completamente di nacre, le perle Keshi non sono considerate perle naturali, in quanto sono sottoprodotti della coltivazione effettuata dall’uomo. Le Keshi sono perle dalle caratteristiche uniche, decisamente costose e molto apprezzate in tutto il mondo.









Perle Mabe

Perle composite costituite da bolle di madreperla e materiali sintetici

Le perle Mabe sono perle coltivate dalla forma semisferica , cresciute contro la parete della conchiglia invece che sui tessuti del mollusco. Finché si trovano all’interno dell’ostrica, queste perle sono in realtà delle bolle madreperlacee e vengono chiamate perle Blister . Una volta estratte, il nucleo artificiale viene sostituito da una resina e la base della bolla viene tappata con uno strato di madreperla, prelevato dall’ostrica produttrice. Solo dopo questa lavorazione, le perle Blister possono essere definite perle Mabe. La coltivazione avviene fissando sulla conchiglia interna del mollusco, un nucleo di steatite , di varie forme (rotonda, a cuore, a bottone, a goccia, ovale etc.), ricoperto di plastica o di altro materiale antiaderente. Le perle Mabe sono ottime per la gioielleria: hanno lustro e oriente molto validi e la loro conformazione è perfetta per realizzare anelli e orecchini. Queste perle coltivate sono universalmente conosciute con il termine Mabe, ma sarebbe più corretto chiamarle perle composite in quanto sono costituite in parte da perlagione e in parte da materiali artificiali. Questa composizione mista le rende molto più economiche delle normali perle coltivate. 








LE PERLE DI ACQUA DOLCE

Le perle d'acqua dolce si trovano in baie e fiumi di tutto il mondo. Vengono facilmente prodotte con molluschi d'acqua dolce in Cina, in Giappone e negli Stati Uniti. Per lo più sono meno lucenti delle perle coltivate marine. La percentuale di riuscita della coltivazione nelle acque dolci rispetto a quelle marine è più elevata da qui il prezzo più modico e la realizzazione di forme più bizzarre e colori più originali.





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