lunedì 2 gennaio 2017

Il dio bifronte





A lui è dedicato il primo mese dell'anno. Il suo nome è Giano, Ianus in latino.
E' una delle divinità più antiche e più importanti della religione romana, latina e italica.
Secondo la leggenda è il mitico sovrano dell'età dell'oro, portatore della civiltà e delle leggi fra i popoli primitivi del Lazio.
Come indica il suo nome - ianua in latino significa porta - è il protettore degli inizi e dei passaggi, può vedere il futuro ma anche il passato e per questo viene rappresentato come dio bi-cefalo, cioè con due volti contrapposti, detto appunto Giano bifronte.




Il suo culto, antichissimo, risale a un'epoca arcaica quando le prime forme di culto dei popoli italici erano legate ai cicli naturali della raccolta e della semina.
Giano presiedeva tutti gli inizi, materiali e immateriali, tutte le porte, le soglie, i passaggi coperti, ma anche le nuove imprese, le attività economiche, la vita stessa.
La sua dimora era il colle del Gianicolo. Da lassù il dio avrebbe regnato sui primitivi abitanti del Lazio, insegnando l'arte della navigazione e della coltivazione della terra, ma anche le regole della convivenza civile e il rispetto della legge.
Tutti gli incroci delle strade erano sacri a Giano e lì si offrivano al dio sacrifici o tavolette votive, ma già all'epoca del secondo re di Roma, Numa Pompilio, nel Foro romano sorgeva un luogo di culto dedicato a Giano. Era composto essenzialmente da un arco a due ingressi e la statua della divinità era collocata presumibilmente al centro del passaggio. Di questo tempio resta solo una traccia in una moneta di Nerone.





Secondo la testimonianza degli storici romani, le porte di questo luogo sacro venivano chiuse quando iniziava un periodo di pace e riaperte quando iniziava una nuova guerra. 
Purtroppo il tempio fu distrutto,probabilmente sotto Domiziano, durante l'assedio da parte di Goti, ma dell'edificio non è rimasta alcuna traccia, per cui la sua esatta collocazione resta tuttora incerta.


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