sabato 18 marzo 2017

La culla di cartone




 

Quando aspettavo il mio primo bambino, tanti anni fa, avevo preparato per lui una bella culla di vimini. Non conoscendo il sesso del nascituro, avevo scelto per il rivestimento, un tessuto leggero giallo con piccoli disegni arancio e un bordo di pizzo sangallo, che dava al tutto un aspetto caldo e luminoso.

Negli ultimi giorni prima del parto mi capitava spesso di avvicinarmi alla culla e cercavo di immaginare come sarebbe stato il cucciolo che di lì a poco l'avrebbe occupata. Speravo che lì dentro si sentisse al sicuro.
 
Credo che tutte le mamme del mondo desiderino questo per i loro piccoli; basta vedere con quanta cura gli uccelli si adoperano per preparare il nido in cui deporre e covare le uova.
 
 
 
 
 
 
 A volte bisogna ingegnarsi per creare una culla: penso alle donne di quelle popolazioni nomadi che in passato, ma ancora oggi, fanno delle loro spalle, della loro schiena un posto sicuro per trasportare i loro piccoli.







 
 
 
 
 

Se vado a scartabellare nei ricordi più lontani, trovo una culla di legno, verniciata di azzurro e con la base a dondolo. Era pesante e piuttosto ingombrante, forse per questo era finita chissà da quanto tempo nel solaio di casa.







A volte nel corso della storia la culla è stata anche, suo malgrado, una sorta di status symbol : agghindata oltre misura di pizzi e merletti , anche se, come tutti sappiamo, un bébé è un bébé ... e poco importa il lignaggio...













 Comunque siano andate le cose in passato, oggi si cambia pagina e la culla ideale dell'era moderna sarà di cartone, così almeno annunciano i giornali e i TG in questi giorni.







 La scatola di cartone nasce nella poverissima Finlandia alla fine degli anni trenta, quando con il suo contenuto lo Stato cercava di aiutare i genitori offrendo a tutti i bambini, poveri o ricchi che fossero, le stesse condizioni di partenza.
Dopo più di ottant'anni, questa tradizione si è trasformata in una sorta di benvenuto ai neonati, molto apprezzata dai genitori che la preferiscono al bonus economico di cui potrebbero usufruire in alternativa.
La scatola contiene pannolini, salviette, pomate e tante utili istruzioni per i neo genitori e , una volta svuotata del suo contenuto , può essere utilizzata come culla per i primi mesi di vita del neonato.




Dalla Finlandia, l'idea si sta diffondendo in altri paesi e sta per essere adottata anche dal servizio sanitario del New Jersey, perché secondo i pediatri finlandesi e americani questa culla potrebbe salvare molte piccole vite da quella che viene definita la sindrome della morte in culla.

Altro aspetto importante di questa curiosa scatola è il messaggio educativo che contiene nei confronti dei neogenitori, abituandoli a mettere a letto il bébé in un posto tutto suo, senza troppi peluche, cuscini o giocattoli che potrebbero rivelarsi pericolosi.

E il lettone? Non se ne parla proprio...

Dal punto di vista teorico non c'è nulla da obiettare, peccato che i bébé non siano stati interpellati...





 

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